CORSPORT: Fioranelli, dentro o fuori

Tacciono. Tutti. Almeno ufficilamente. Anche se pure ieri, per tutta la giornata, sono rimbalzate le voci di comunicati di Italpetroli e del gruppo Fioranelli a proposito del futuro societario giallorosso. Invece, niente, in un silenzio che un pò tutti interpretavano come la prova che la vicenda Fioranelli non è ancora del tutto chiusa, anche se per l’agente Fifa e per il suo gruppo lo spazio sembra essersi ridotto, tipo il 99,9% reso celebre da Mourinho. Proviamo a fare il punto della situazione. FIORANELLI -Il gruppo continua a far sapere di aver fatto tutto quello che c’era da fare e rimane convinto di poter acquistare la società giallorossa. Anche se c’è da dire che qualche dubbio in alcuni componenti (Volker Flick) starebbe nascendo, in altri no (Massimo Pica), con Vinicio Fioranelli (tuttora segnalato in Svizzera anche se ieri c’è chi giura di averlo visto all’Hilton di Fiumicino) che sarebbe rimasto molto impressionato da tutto quello che sta succedendo intorno alla vicenda. Il problema non sono i soldi, quelli ci sono, ma le garanzie richieste su questi soldi. Garanzie che sono state date in buona parte, anche se non quella sulla provenienza. Unicredit vorrebbe questi soldi su Spafid, la finanziaria di Mediobanca, advisor della famiglia Sensi. E Mediobanca, senza queste garanzie – che devono essere rilasciate dalla banca di Zurigo – non si fida del cash di Fioranelli e soci. Fino a ieri sera, dalla banca svizzera dove sono stati versati, la garanzia non era arrivata. E se non arriva, si rimane in una situazione di stallo totale e certo non favorevole alla cordata. Tutto questo, e pure altro, sarebbe alla base anche del crollo di ieri del titolo romanista in borsa, in negativo per oltre l’undici per certo. Oggi a Milano, nella sede di Mediobanca a piazzetta Cuccia, dovrebbe esserci un cda che dovrebbe affrontare anche la questione Roma (c’è chi garantisce che si presenterà anche Fioranelli, ma è lecito dubitare), mentre a Roma è programmato il cda (semestrale) della società giallorossa. E’ una giornata che viene definita come quella del Fioranelli dentro, Fioranelli fuori. SCENARIO -Allo stato attuale delle cose, può succedere, che oggi la cordata svizzera venga ufficialmente dichiarata fuori dalla vicenda e, quindi, che si passi al piano B, quello che prevede l’asta per la cessione della Roma, come conseguenza inevitabile del procedimento della messa in mora di Italpetroli, avviato il cinque giugno e che oggi prevede gli ultimi ritocchi prima di finire in tribunale. Cosa, ovviamente, che Mediobanca non potrà consentire e, quindi, nel momento in cui il tempo sarà scaduto, in contemporanea vedrà la luce il mandato a vendere (pronto da tempo) che prevede l’immediato inizio della procedura ad asta che in vendità vedrà la società giallorossa. La cifra iniziale di vendita dovrebbe essere di circa 200 milioni, gli stessi che garantisce per il 67% delle azioni il gruppo svizzero. In più questo mandato a vendere prevederebbe la garanzia per i Sensi di scalare il debito di Italpetroli per duecento milioni, a prescindere da quello che si incasserà per la cessione della Roma. Sarebbe tra il trenta e il quaranta per cento lo sconto che sarebbe accettato, cioè una cifra intorno ai settanta milioni: basta fare una semplice sottrazione per capire che si arriverebbe a qui 130 milioni che è pronto a garantire l’imprenditore farmaceutico dottor Francesco Angelini (da tempo ha informato di questo Cesare Geronzi grande capo di Mediobanca, di cui Angelini ha il 2% delle azioni). ALTRI -Ma c’è anche chi garantisce dell’esistenza di un altro investitore in grado di garantire ad Unicredit quei duecento milioni da cui partirà l’asta per la vendita della Roma. Oggi dovrebbe essere il giorno dell’inizio di questa procedura (a meno di colpi di coda di Fioranelli che non sono da escludere, anche alla luce di tutto quello che è accaduto in precedenza) che in ogni caso si concluderebbe entro il mese di luglio. Un mese dopo l’inizio della stagione della Roma che il 2 partirà per il ritiro a Riscone di Brunico. Una situazione tutt’altro che allegra e che da Spalletti in giù non fa piacere a nessuno.