Tutti i colori del “cielo”

L’inglese è una lingua universale. Ed oggi, se non la parli in maniera corretta, non vai da nessuna parte. Ma, se vuoi sopravvivere in un mondo linguisticamente xenofilizzato, le parole e le frasi base da conoscere non sono molte: hi, bye, see you later, girl, heart, pub, e Sky. Ce ne sarebbero anche altre, ma noi ci accontentiamo di queste. In fondo, cosa c’è di più bello di poter guardare il “cielo”? Magari anche di poterlo ammirare solo in televisione, comodamente seduti sul divano.Il problema è che guardando il “cielo”, noi siamo convinti di vedere sempre e solo i veri colori che sono propri delle sue tonalità, senza pensare che, a volte, questo “cielo” può offrire dei colori che non sono i suoi. Colori costruiti ed inventati, tendenti a tonalità più confacenti alla sua infinita bellezza.È un po’ come se il Cielo, quello vero, cambiasse il colore del tramonto, perché si accorge che con un bel rosso porpora molta più gente resterebbe li a contemplarlo.Ma per fortuna non è così. Il Cielo, quello vero, è il classico esempio di professionalità: quello è, e quello resta, incurante di quanta gente lo possa voler guardare ogni giorno e senza porsi il problema di voler far vedere per forza, ciò che il suo pubblico vuole vedere.Certo, sarebbe bello se io, guardando il Cielo, quello vero, in compagnia di una ragazza con gli occhi verdi, potessi dirle: “guarda com’è bello questo Cielo verde come i tuoi occhi”. E pensate a quanto guadagneremmo, in una romantica uscita serale con una ragazza dai capelli rossi, poterle dire che le stelle di questo Cielo rosso come i suoi splendidi capelli, non sono nulla confronto a lei.Ma non è così.Il Cielo, quello vero, è democratico, immutabile, neutrale e fedele a se stesso, ci guarda dall’alto e non si approfitta della sua onnipresenza.Già, perché il Cielo, quello vero, è proprio ovunque. Anche su Trigoria. E Trigoria, come sapete tutti, è il centro del mondo.Ora, si viene a porre un problema: cosa succede se il Cielo, quello vero, proprio in corrispondenza di Trigoria si trova davanti un “cielo” che non è lui? Cosa deve pensare il Cielo, quello vero, davanti a questo nuovo e strano “cielo”?Già me lo immagino il Cielo, quello vero, dire tra se e se:”Ma che succede? Io sono il Cielo, quello vero, l’unico. Io non cambio colore a seconda di quello che mi viene chiesto. Io, se vedo delle persone, non gli vado a chiedere di dire che sono più bello rosa, solo perché oggi mi sento rosa. Io sono io. Sono così. Non posso cambiare. E non mi permetterei mai di chiedere a delle persone di dire quello che penso io, solo per poter avvalorare un mio pensiero.”Povero Cielo, quello vero. Pensate alla sua confusione. Trovarsi a passare sopra Trigoria e vedere che suo sosia, un altro “cielo” che vuole essere simile a lui e che, per essere onnipresente, come lui, usa uno strumento che lui, generosamente, ospita nella sua infinita pienezza. Quel satellite che svariate volte ha aiutato a trasmettere immagini e suoni in tutto il mondo, perché lui, il Cielo, quello vero, era contento di vedere che qualcuno provava ad essere simile a lui.Povero Cielo, quello vero, costretto a vedere che si sbagliava. L’altro “cielo”, non è come lui.Guardalo li, vicino al centro del mondo, armato di telecamera e con tutta quella gente intorno che, grazie a quel cannone multimediale fa capannello attorno a se.Guardalo li, questo “cielo”, chiedere a chi si mette davanti alla telecamera -vero strumento di potere, manipolatore di menti e coscienze, annullatore di idee ed identità- di fare affermazioni decise da lui e solo perché, quando è tempo di sport, non si può correre il rischio di non avere idee conformi alle sue. Già verrebbe male.Immaginate cosa succederebbe se, quando è tempo di sport, il “cielo” dicesse una cosa e quei ragazzi un’altra.No, meglio evitare. Meglio andare sul sicuro. Meglio dire a quei ragazzi cosa devono dire davanti al cannone multimediale.Ma il Cielo, quello vero, ora sta ridendo. E ride di gusto.Perché il Cielo, quello vero, sa molte cose che il “cielo” non può sapere.E sa anche che, una delle persone intervistate oggi dal “cielo” in questo tempo di sport che segue Roma-Manchester, è una persona particolare.È un giornalista de laromasiamonoi.it, che si trova li a fare lo stesso lavoro del “cielo”. Ma in maniera diversa.