REPUBBLICA, DE ROSSI: “La Sensi è la nostra prima tifosa”

Una contestazione durissima, come neanche il papà l´aveva mai subìta. Seduta in tribuna Rosella Sensi sembra far finta di niente, occhiali scuri e solite cuffiette alla orecchie, quasi a voler scacciare quei cori che arrivano compatti dalla curva sud, proprio nel giorno del suo rientro da neomamma. Ma a fine gara si scioglie, non riesce a trattenere le lacrime, scarica la tensione accumulata durante la partita. Poi si fa forza e affronta telecamere e taccuini. «Per prima mi assumo tutte le responsabilità di questa stagione amara. Capisco i tifosi, perché ho grande rispetto per loro. Sono amareggiata per una stagione triste, al di sotto delle aspettative. Una delusione, insomma. Vi chiedo scusa, sono seccata anch´io. Ma mi dispiace che si scrivano cose non vere. Io parlo con i comunicati, ma forse non sono sufficienti. Per le questioni societarie sono tenuta a dire la verità». E in difesa della verità della Sensi, si schieraDaniele De Rossi. «Per Rosella è stata una situazione pesante e antipatica, è brutto essere insultati per 100 minuti. Questo arriva da fattori esterni, chiacchiere che si dicono in giro, non ci sono né conferme, né segnali tangibili e lei è una che vuole bene alla Roma. Dice la verità sui comunicati, non c´è niente di concreto. Nessuno sarebbe dispiaciuto se arrivasse qualcuno con 500 milioni da mettere nella Roma, ma io non baso il mio futuro sulle voci e la famiglia Sensi è la prima nostra tifosa. La contestazione è stata civile, in passato sono state anche più dure». In campo la Roma arranca contro il Chievo. «Il nostro impegno non manca mai, non servono punizioni – continua De Rossi – il gruppo è unito e va tutelato. Continueremo a lavorare perché vogliamo andare in Uefa, poi ricominceremo con altre prospettive».