REPUBBLICA: TARDELLI, “Da tifoso dovrò provare a battere l’Italia”

REPUBBLICA: TARDELLI, “Da tifoso dovrò provare a battere l’Italia”

Marco Tardelli, cosa significa essere il vice di Trapattoni sulla panchina dell’Irlanda? “Significa imparare. È una persona contagiosa, un maestro assoluto, soprattutto nella gestione dei giocatori. Nessuno come lui sa creare spirito di gruppo. Ha quasi settant’anni e vuole ancora rimettersi in gioco”. Primo aprile 2009: Italia-Irlanda. Come la mettiamo? “Ci penso tanto, sarà emozionante. La squadra azzurra è quella che mi ha dato di più ed è l’unica che ha fatto di me un tifoso: non ci riuscì neanche la Juve, che pure è stata la mia casa e la mia famiglia per dieci anni. Da tifoso dovrò provare a battere l’Italia, ce la giocheremo a testa alta e alla pari. Speriamo di arrivare con gli stessi punti allo scontro diretto”. Si dovrebbe giocare a Napoli. “Peggio per noi: qualunque altro stadio sarebbe stato migliore perché meno caldo”. Cosa state provando a insegnare agli irlandesi? “Le malizie, le furbizie e l’equilibrio tattico. Non si può giocare solo per attaccare: spesso l’irruenza diventa ingenuità”.