IL MESSAGGERO: Pressing della Consob su Unicredit

IL MESSAGGERO: Pressing della Consob su Unicredit

La Consob sollecita Unicredit che è entrato nel consiglio di Italpetroli: non tirate troppo per le lunghe la decisione di nominare un amministratore delegato in Roma 2000 col mandato di vendere la As Roma. Questa lungaggine sta creando incertezza sugli assetti del club giallorosso, quotato in piazza Affari. Due giorni fa, secondo quanto risulta a Il Messaggero, gli uomini dell’organo preposto a vigilare sulle società quotate, avrebbero chiesto a Unicredit di fare presto. D’altro canto la banca guidata da Alessandro Profumo non sta perdendo tempo, i suoi legali stanno negoziando con Mediobanca e gli avvocati della famiglia Sensi i termini degli ”accordi di governance” in forza dei quali verrà nominato un amministratore delegato nella subholding che controlla la Roma calcio. Ma questi accordi devono essere limati, calibrati per scongiurare il pericolo che l’arrivo di questo gestore – un commercialista romano la cui identità viene tenuto sotto il massimo riserbo – possa dar luogo a un cambio di controllo della Magica e quindi imporre a Unicredit di lanciare un’opa. Secondo le regole della finanza (legge Draghi) si ha un mutamento degli assetti di una società quotata quando viene trasferita la maggioranza del capitale oppure quando un socio, anche di minoranza, manifesta la capacità di nominare amministratori operativi. Questo rischio sarebbe latente nella misura in cui l’indicazione del nuovo amministratore delegato di Roma 2000 sia riconducibile a Unicredit che è azionista al 49% della Italpetroli di cui i Sensi detengono il 51%. E come se non bastasse, si apprende ora che di recente, in base agli accordi sottoscritti a luglio 2008, un rappresentante di piazza Cordusio sarebbe entrato nel cda di Italpetroli. Ecco perchè il negoziato fra le parti si starebbe protraendo: ieri ci sarebbe stato un incontro a Milano che non avrebbe superato gli ostacoli. L’istituto di piazza Cordusio sarebbe in stretto contatto con la Consob per calibrare il testo degli accordi oggetto della delibera di Italpetroli con la quale viene convocata l’assemblea per rinnovare il consiglio della controllata Roma 2000. Il piano prevede che il nuovo board della subholding sia formato da tre membri, tutti indipendenti, designati dai due azionisti. Uno dei tre avrebbe l’incarico di amministratore delegato con pieni poteri esclusivi alla cessione del club. Ma siccome è evidente che questa nuova governance riflette la posizione di Unicredit, la Consob tiene gli occhi doppiamente aperti: da un lato per far in modo che non ci siano gli estremi del cambio di controllo sulla Roma calcio e dall’altro per spingere piazza Cordusio a prendere decisioni in tempi brevi che pongano fine alla instabilità. Il monitoraggio della Consob è continuo e di recente la Commissione avrebbe ascoltato le tre sorelle Sensi. Ieri in Borsa il titolo della Roma ha perso il 5,9% a 1,098 euro.