Le sorti della Roma, ormai, più che nei bar sport tengono banco nelle sale di borsa, sui quotidiani finanziari e perfino in Procura. Ieri i magistrati di Roma hanno annunciato l’apertura di un nuovo fascicolo di indagine contro ignoti, per le ipotesi di reato di manipolazione del mercato e di aggiotaggio informativo. Il procedimento avviato dal procuratore Giovanni Ferrara, dall’aggiunto Nello Rossi e dal pubblico ministero Giorgio Orani mira a far luce sulle vicende legate all’ormai fallita trattativa tra l’azionista di maggioranza dell’As Roma, l’Italpetroli della famiglia Sensi, e la cordata rappresentata da Vinicio Fioranelli. Trattativa che per oltre un mese, tra colpi di scena e smentite, ha movimentato le giornate borsistiche della società sportiva. E’ difficile immaginare come procederanno le indagini, ma osservando le performance di borsa si nota che, con exploit anche del +20% in una sola seduta, dal giorno in cui è uscita la notizia dell’interessamento di una cordata tedesca rappresentata da Fioranelli (era il 21 aprile), il titolo della ROma ha guadagnato ben il 66,7%. Ieri le azioni hanno chiuso in calo dell’1,02% a 1,16 euro. A rimpolpare il fascicolo saranno gli uomini della Guardia di Finanza, incaricati dalla Procura di svolgere le indagini relative al caso. Non è comunque la prima volta che i magistrati di Roma si occupano delle oscillazioni anomale di borsa del titolo in seguito a voci sulla vendita della società. Un primo procedimento era stato avviato circa un anno fa, dopo l’interessamento del finanziere americano George Soros per l’acquisto del team e il successivo passo indietro: fascicolo rimasto in quel caso senza ipotesi di reato e indagati. Al di fuori della Procura continua intanto il lavoro dell’advisor Mediobanca, della famiglia Sensi e di Unicredit, grande creditore di Italpetroli, per trovare un compratore. Ieri, secondo quanto riportato da MF-Dow JOnes, le tre parti in causa si sarebbero accordate sul nome del manager che, posto a capo della controllante AsRoma, Roma 2000, sarebbe stato incaricato di seguire la cessione. Si tratterebbe di una personalità del mondo accademico: tra i nomi circolati nei giorni scorsi c’era anche quello del professore di Economia aziendale della Luiss, Eugenio Pinto. A questa personalità indipendente verrebbe affidato l’incarico di gestire la dismissione del 67% del club in mano alla famiglia Sensi. Perchè la carica ed il mandato divengano efficaci bisognerà comunque convocare l’Assemblea di ROma 2000, per nominare un nuovo consiglio di amministrazione, che dovrebbe risultare composto dal manager designato ieri, da un rappresentante di Unicredit, azionista al 49% di Italpetroli, probabilmente l’avvocato Roberto Cappelli, e un esponente della famiglia Sensi. I Sensi conterebbero ora di spuntare una rinegoziazione o addirittura un qualche sconto sul debito, in virtù del placet dato alla nomina di questo manager indipendente sul quale saranno fatte convogliare tutte le manifestazioni d’interesse all’acquisto della società. Nel frattempo VInicio FIoranelli, con cui Mediobanca ha tagliato i ponti lo scorso 25 giugno, dopo che il manager sportivo non aveva rispettato i termini per il trasferimento in Italia della liquidità necessaria a concretizzare l’offerta, non sembra darsi per vinto. Ieri avrebbe riavviato i contatti con l’advisor, sostenendo ancora la propria candidatura e affermando di avere le garanzie richieste ormai pronte. Fioranelli, che trattava per una cordata capitanata dal finanziere tedesco VOlker FLick (dell’omonima famiglia azionista della Daimler) e composta anche da altri imprenditori, alcuni dei quali italiani, non ha però ancora rivelato l’identità di questi soci minori.
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