IL SOLE24ORE: Mediobanca e la Roma ultimatum a Fioranelli

IL SOLE24ORE: Mediobanca e la Roma ultimatum a Fioranelli

Neanche ieri i fondi promessi da Vinicio Fioranelli per acquistare la As Roma sono arrivati in Italia. E più passano i giorni senza che la cordata italo-svizzero-tedesca dimostri di avere le risorse finanziarie, più l’intera operazione perde credibilità. Tanto che Mediobanca, advisor di Italpetroli, dopo giorni di inutile attesa, avrebbe posto un termine, quasi un ultimatum, a Fioranelli: o la liquidità viene trasferita dalla Svizzera alla fiduciaria Spafid (di Mediobanca) entro la settimana, o non ci sono più margini per tenere in piedi una trattativa che perde credibilità giorno dopo giorno.Anche perché in Borsa il titolo della As Roma continua ad oscillare paurosamente. Dopo i rialzi delle due ultime sedute, ieri le quotazioni hanno chiuso in ribasso del 5,65% a 1,17 euro. Un calo dovuto alle indiscrezioni su un’imminente rottura della trattativa con Fioranelli, alimentata da voci di mercato che ieri pomeriggio davano per certo l’arrivo entro sera di un comunicato di Italpetroli a seguito di un consiglio di amministrazione convocato ad hoc. Invece nessuna comunicazione è stata data al mercato. Segno che l’advisor Mediobanca non ha ancora chiuso ufficialmente la porta a Fioranelli. E che restano ancora dei margini, seppur flebili, che la trattativa vada a buon fine. Nel caso che l’offerta di Fioranelli non arrivasse in porto, il che è sempre più probabile ogni giorno che passa, l’As Roma resta comunque in vendita. UniCredit, azionista al 49% di Italpetroli e grande creditore del gruppo dei Sensi con circa 300 milioni di euro, fa sapere di avere già pronta la procedura di messa in mora di Italpetroli, che non paga gli interessi sul debito da quasi un anno. Saltata la rata di dicembre 2008, ora UniCredit vede avvicinarsi la data del 30 giugno (scadenza di un altro ipotetico rimborso del debito da parte di Italpetroli) avendo praticamente la certezza di non essere rimborsato. Da qui la decisione di scegliere la linea dura, obbligando i Sensi a cedere la Roma attraverso una procedura di asta, che dovrebbe essere seguita ancora dall’advisor Mediobanca. Il ricavato della vendita dovrà interamente essere girato a UniCredit (e in parte a Mps, a sua volta creditore con circa 70 milioni) andando così a ridurre il debito.