GAZZETTA: vertice con la dirigenza nel post-partita

«Il ritiro è poco, Rosella mandali a Rebibbia», le dice uno. Rosella Sensi è provata, racconta laGazzetta dello Sportin edicola questa mattina: contestata ferocemente (in curva Sud si contavano otto striscioni con la parola «Vattene»), costretta a presentarsi allo stadio scortata dalla Digos. Nello spogliatoio, dove si consuma un mini-vertice con Pradè, Conti, Spalletti, Totti e De Rossi («Niente ritiro, ma vi chiedo di terminare la stagione con dignità»),la presidentessa piangerà due volte. Al cospetto dei giornalisti, appare frastornata. Glissa sul futuro, sulle trattative per la cessione del club, ma è proprio sul futuro che, invece, si interroga Luciano Spalletti. «Qualcuno dovrà pagare alla fine ed io ho le mie responsabilità — dice — Mi confronterò con la squadra e con la Sensi, valuteremo. E siccome tutti parlano dei soldi che guadagno, anche il presidente, se il problema è quellosono disposto a lasciarli, e vi dico ‘parliamone’». Lo dice alla proprietà, a cui fa notare anche le cose che secondo lui non vanno. «Ci vuole chiarezza. Un anno fa mi mandarono in conferenza a dire che Soros non c’era, poi mezz’ora dopo confermarono la sua esistenza in un comunicato. Anche di questa trattativa non mi hanno detto nulla, almeno avrebbero potuto comunicare qualcosa ai giocatori. Bisogna parlare e gestire con chiarezza, altrimenti tutto diventa più difficile e si torna da dove si è partiti quattro anni fa». La strada, in effetti, è quella. «Giusta la contestazione — dice Spalletti — per tutto l’affetto che ci hanno dato quando le cose andavano bene. Esagerata quella per la Sensi, questa famiglia ha dato tanto alla Roma». Già, la Roma. Che ne sarà? «Ora dobbiamo puntare ad un piazzamento nell’Europa League, ci teniamo tutti».