L’ex portiere giallorosso ha parlato della Roma in una intervista allaGazzetta dello Sport. Eccone alcuni stralci. Lei ha capito cosa è successo alla Roma nei primi due mesi?«In estate è stata costruita per vincere. Poi però non ha ritrovato subito meccanismi di gioco ormai acquisiti nel tempo e quindi si è smarrita. Una cosa la escluderei: non credo che i giocatori siano partiti scarichi mentalmente. Se così fosse, non sarebbero poi riusciti a raddrizzare la stagione». Per la Roma, più facile tornare in alto in Italia o arrivare in fondo in Europa?«L’Arsenal ha dei ragazzini terribili, bisognerà correre tanto… E’ un avversario duro per Spalletti: conterà la condizione fisica della squadra in quelle due settimane. In generale, in Europa il doppio confronto è un’incognita chiunque sia l’avversario, in Italia invece le squadre da cui guardarsi sono le solite: Inter, Milan, Juve e Fiorentina». Però, c’è lo stimolo della finale a Roma…«E’ una frase fatta, questa, più che altro un gioco per i tifosi. Io l’ho giocata e vinta, una finale a Roma. E non è che quando scendevo in campo nei turni precedenti pensavo allo stadio nel quale alzare la Coppa». Totti e la Nazionale.«Francesco ha spesso qualche problemino fisico, purtroppo. Però dipende solo da lui: se si mette in testa di tornare in azzurro, chi gli dirà di no? Dovrà solo chiamare Lippi e dirglielo. Francesco fa sempre comodo».
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