UN ANNO DI ROMA -Seconda parte

LUGLIO:la nuova stagione prende inizio con l’ormai tradizionale ritiro a Trigoria, solo che stavolta si capisce subito che qualcosa non va: fin dai primi giorni di allenamento, infatti, una preoccupante serie di infortuni mette ko quasi la metà della rosa a disposizione di Spalletti. Sul fronte mercato il clamoroso voltafaccia della Fiorentina quando per Mutu mancano solo le firme scombina le strategie romaniste costringendo Pradè a cambiare completamente obiettivi; la partenza di Curci per Siena porta in giallorosso Loria (che andrebbe a sostituire lo svincolato Ferrari) e il portiere brasiliano Artur. Intanto, dopo una fase iniziale sorprendente, il recupero di Totti subisce una battuta d’arresto per via della sopraggiunta infiammazione del tendine rotuleo; il capitano ha lavorato 6 ore al giorno anche in vacanza ed a Milano per la Supercoppa con l’Inter vuole esserci. A conferma dei non certo benevoli auspici sotto i quali sta nascendo la stagione c’è da segnalare la brutta avventura – per fortuna a lieto fine – di Philippe Mexes, quando il furto della sua auto per poco non si trasforma nel rapimento della figlia. AGOSTO:mentre la squadra si rende protagonista di un precampionato tutt’altro che incoraggiante (pareggio a reti bianche a Montecarlo, umiliante sconfitta per 5-0 in casa del West Ham e una vittoria striminzita con il Frosinone nella gara che saluta il ritorno in campo del capitano), Daniele Pradè mette a segno un gioco di prestigio degno di Houdini riuscendo a vendere Mancini all’Inter per una cifra che supera i 15 milioni di euro; sul fronte acquisti, il tormentone-Baptista si conclude con l’approdo della Bestia nella Capitale ad appena dieci giorni dall’inizio del campionato. La sera del 17 ci lascia il presidente Franco Sensi e non ci vuole molto a capire quanto l’ambiente romanista accusi il colpo. Una settimana dopo andiamo a Milano con la voglia – forse troppa – di dedicargli la Supercoppa, ma un errore del capitano dal dischetto ci nega il trofeo; mentre in città cominciano a circolare voci di un presunto litigio tra Conti, Pradè e Spalletti, un gran gol di Aquilani non basta alla Roma per avere ragione del Napoli nella prima giornata della serie A 2008/09. SETTEMBRE:una Roma irriconoscibile perde 3-1 al Barbera mandando segnali che ricevono conferma 3 giorni dopo, quando il tonfo casalingo contro i romeni del Cluj rischia seriamente di compromettere il cammino in Champions League. I successi effimeri con Reggina e Atalanta non riescono a mascherare un’evidente crisi di gioco, peraltro acuita dalla sequela di infortuni che costringe Spalletti ad un permanente stato d’emergenza. OTTOBRE:forse il mese peggiore dell’intero anno solare. Al successo in rimonta ottenuto in casa del Bordeaux, che oltre a riaprire ampi spiragli in vista della qualificazione agli ottavi, viene da più parti indicato quale possibile punto di svolta della stagione giallorossa, fanno seguito le sconfitte contro Siena, Inter e Udinese, nonché quella – immeritata – rimediata a Stamford Bridge nella partita che fa registrare l’ennesimo brutto infortunio muscolare di Aquilani. Si parla di imminenti dimissioni di Spalletti (cui alcuni giocatori, De Rossi in primis, non avrebbero perdonato il famigerato viaggio a Parigi), qualcuno invoca un estemporaneo ritorno di Mazzone, ma la società ribadisce la sua fiducia al tecnico di Certaldo ed impone il ritiro a tutta la squadra. Emblematica di come nulla vada per il verso giusto è la tempesta di vento e pioggia che si abbatte sull’Olimpico il 29 costringendo l’arbitro a sospendere la partita con la Samp. NOVEMBRE:il tracollo in casa della Juve è il peggior viatico possibile in vista della decisiva sfida con il Chelsea 3 giorni più tardi all’Olimpico. E invece quella che si preannunciava come una disfatta si rivela essere un trionfo: il Blues sono battuti 3-1 e per buona parte del match finalmente si rivede la Roma. In campionato, un’autorete di Cicinho ci nega il successo a Bologna, ma il derby risolto da un gol di Baptista inaugura una serie di vittorie che dura per tutto il mese, comprendendo Fiorentina, Lecce e soprattutto Cluj, là dove una doppietta di Brighi – autentico eroe di questo scorcio di stagione – ci permette di arrivare all’ultima partita del girone con ancora la possibilità di qualificarci come primi. DICEMBRE:la Roma sembra non doversi fermare più: all’1-0 in casa del Chievo segue il successo interno con i girondini del Bordeaux che proietta i giallorossi agli ottavi con in tasca il primo posto nel girone; quindi la rocambolesca rimonta contro il Cagliari, nonché il passaggio del turno in Coppa Italia (decisivo in entrambe le occasioni uno straripante Mirko Vucinic). A Nyon il sorteggio rispetta i pronostici consegnandoci un’affascinante quanto difficile sfida con l’Arsenal, ma il 2008 non potrebbe chiudersi in modo peggiore: a Catania perdiamo senza quasi scendere in campo, la rincorsa al quarto posto subisce una brusca frenata che però è niente se paragonata allo stop cui sarà costretto il capitano per una lesione di secondo grado al flessore. E cominciare un nuovo anno senza di lui sarà durissima.