CORSPORT: Roma, partita con rissa finale

Rosetti aveva fischiato da pochi secondi la fine di una partita che negli ultimi quindici minuti era stata vissuta sull’orlo di una crisi di una nervi, quando si è scatenata una gazzarra indecente, complice il nervosismo di diversi giocatori, ma anche le decine di steward, amici, amici degli amici e pure qualcuno che non era un amico, che erano in campo. La prima scintilla c’era stata al momento della sostituzione di Morimoto. Mexes che era nervoso come nelle giornate peggiori, è andato a prendere il giapponese trasportandolo più o meno verso bordo campo. Insulti come se piovesse. Il francese giallorosso, però, evidentemente aveva perso il controllo dei nervi perché i restanti minuti li ha trascorsi testa a testa con Paolucci che aveva appunto sostituito il giapponese, con Zenga che a bordo campo stava andando fuori di testa e con il preparatore atletico della Roma, Paolo Bertelli, che dall’altra parte gli rispondeva. Si capiva lontano un miglio che al fischio finale gli animi si sarebbero ulteriormente surriscaldati. Così è stato. Con Mexes sempre al centro della scena. Mentre stava imboccando il tunnel che porta agli spogliatoi, si è visto uno steward dirgli qualche cosa, poi la risposta del giocatore che contemporaneamente faceva un gestaccio verso la curva dei tifosi del Catania prima di scomparire all’interno del tunnel. E lì si sono cominciati a sentire i botti, mentre di corsa rientravano altri giocatori, visti Perrotta, Okaka, Terlizzi (il resto dei catanesi erano in mezzo al campo a festeggiare). Le telecamere sono state bloccate, mentre uno degli assistenti di linea si è piazzato all’ingresso per guardare e riportare. Non sono quindi da escludere sanzioni.