GALEONE: “Udinese-Roma sarà una partita aperta”

Uno degli antipersonaggi per eccellenza del panorama calcistico nazionale. Questo è Giovanni Galeone in esclusiva aLaromasiamonoi.it: una vita passata sulle panchine di A e B. Un mito in Abruzzo, dove plasma e traghetta il “Pescara dei Miracoli”, capace di entrare prepotentemente nel calcio che conta e di rimanervi per tre anni. Un combattente anche fuori dal campo, dove è uno dei pochi a squarciare il velo dell’ipocrisia denunciando la piaga del doping. Al tecnico partenopeo, al timone dell’Udinese dal 2005 al 2006 dopo una prima parentesi in Friuli negli anni ’90, abbiamo chiesto di anticipare i temi della sfida in programma domenica tra i bianconeri di Marino e la Roma di Spalletti, partendo da un doveroso richiamo all’eliminazione patita dai giallorossi all’Old Trafford. Mister Galeone, un giudizio sulla Roma vista a Manchester. E’ stata una buona Roma. Peccato non abbia avuto tutti i giocatori a disposizione e probabilmente con Totti avrebbe avuto qualche chance in più. I giallorossi hanno cercato di fare la partita ed è stato un vero peccato l’errore dal dischetto di De Rossi. Il match si presta ad una facile lettura: il Manchester è “stra-forte”, nonostante le scelte di Ferguson di tenere a riposo big del calibro di Cristiano Ronaldo, Rooney e Scholes. La Roma ha avuto grandi occasioni e le partite si risolvono nei particolari che sono andati tutti storti agli uomini di Spalletti che, nonostante ciò, hanno disputato una grande gara come tutti si aspettavano. Secondo lei cos’è mancato nel doppio incontro ai giallorossi? Quando si giocano gare così importanti si sente di più la responsabilità. Se De Rossi avesse battuto il rigore con l’Empoli sul 2-0 sarebbe stato tutto diverso, per fare un esempio. Con il peso che invece rivestiva, in quel momento, la realizzazione dal dischetto, il ragazzo è stato un po’ schiacciato dalle responsabilità. De Rossi è ancora molto giovane, nonostante giochi ad alto livello da molto tempo e se pensiamo che dagli undici metri anche Baggio, uno che di rigori non ne sbagliava mai, fallì in un grande appuntamento, non si può non perdonare il giallorosso. Domenica è in programma Udinese-Roma. Che gara si aspetta? Crede che la Roma possa arrivare scarica? Non credo. Anche l’Inter ha una partita difficilissima e la Roma troverà energie perchè crede ancora nella rincorsa. Sarà un impegno ostico per entrambe: la Fiorentina arriverà a Milano caricata dal successo in Uefa, così come arriverà lanciata l’Udinese che è una delle squadre tornate a giocar meglio in Italia e che può contare su tre attaccanti, ai quali aggiungo anche Floro Flores, che possono sempre andare in gol. Di Natale, poi, è un giocatore formidabile. Sarà una partita aperta, non ci saranno barricate e chi starà meglio vincerà, perchè ritengo che sul piano tecnico non ci sia molta disparità. Che ne pensa della crescita esponenziale dell’Udinese? Dove può arrivare secondo lei l’undici di Marino? L’Udinese non è ancora forte come le prime delle classe però è più forte della Sampdoria che pur si sta comportando egregiamente. Credo che la classifica rispecchi la graduatoria tecnica ed i friulani, almeno in questa stagione, non potranno ancora ambire ad un piazzamento tra le prime quattro. Lei che ha allenato Di Natale, ritiene che il giocatore sia valido anche per una piazza importante ed esigente come Roma? Il Presidente Pozzo non rifiuta mai le offerte. Quando portano la “moneta”, se così si può dire, non si rifiuta niente. Il mercato è aperto. La mentalità ad Udine è questa: si prendono i giocatori giovani o in cerca di rilancio, come accadde con Bierhoff a metà degli anni novanta, e poi si cerca di ricavare il più possibile dalla loro cessione. E per quanto riguarda Felipe e Zapata che mi può dire? Ritengo sia la coppia centrale potenzialmente più forte. Non hanno niente da invidiare a Mexes e Juan, che pure sono fortissimi. Felipe e Zapata sono giovani ma davvero fortissimi. Al primo piace giocare molto la palla, dispone di una tecnica eccezionale ed è sempre sicuro di sé, anche se deve migliorare centralmente perchè commette troppi falli al limite dell’area di rigore in quanto non ci sta proprio ad essere saltato. Zapata invece fa un fallo ogni quattro partite, è velocissimo, ha intelligenza tattica e gran fisicità. Per concludere, un suo pronostico personale sulla lotta Scudetto e su quella per l’accesso alla prossima Champions League. Per la prima, nonostante l’Inter abbia scontro difficilissimi, in virtù di un organico molto completo e valido la ritengo ancora favorita. Per quanto riguarda la lotta per il quarto posto in questo momento vedo ancora la Fiorentina leggermente favorita sul Milan.