Abbiamo raccolto le impressioni di Giorgio Martino, in esclusiva aLaromasiamonoi.it, sulla gara dell’Old Trafford. Alla fine possiamo dargli pienamente ragione quando afferma che “ieri sera è passata la squadra più esperta, non necessariamente la migliore”. Non poteva mancare una riflessione sulla nota più dolente della serata stregata di Manchester: il rigore sbagliato dal nostro Daniele. “Dopo il rigore comunque, il Manchester ha iniziato ad avere paura”, commenta Martino. Nel corso dell’intervista ci sono anche commenti sulle formazioni in campo, le scelte di Ferguson, sull’ottimo arbitraggio del norvegese Henning Øvrebø ed infine uno sguardo al prossimo turno di campionato con Udinese-Roma. Giorgio Martino, si può dire che sia passata la squadra migliore? Direi che è passata la squadra con più esperienza per certi tipi di gare, ma non necessariamente la migliore in senso assoluto. In questo momento il Manchester è la squadra maggiormente in forma, sia fisica che mentale, nel contesto europeo. Abbiamo avuto la sfortuna di incontrarli nel momento di massima condizione, infatti fino a qualche mese fa non erano così forti. Se pensiamo a quando li abbiamo affrontati nella fase a gironi, certamente quello era un altro Manchester rispetto a questo di adesso.Col senno di poi e sembrerà anche banale chiederlo, ma quanto ha influito quel rigore sbagliato? Alla luce di come ha reagito il Manchester, direi che ha influito moltissimo. Loro dopo il rigore hanno iniziato ad aver paura. Hanno perso la baldanza iniziale dei primi 20 minuti di gioco, perché comunque gli è suonato questo campanello d’allarme. Come se, dopo tanta sicurezza, ti arriva un tarlo che ti disturba mentalmente. Certamente quel gol avrebbe cambiato drasticamente l’assetto del resto della partita.Lei crede che la presenza di Totti in campo, avrebbe quanto meno costretto Ferguson ad altre scelte? Credo che l’arma di questa Roma sia, da tre anni a questa parte, proprio quel collettivo su cui insiste tanto Spalletti. Quindi, per quanto uno come Totti specialmente se in forma possa influenzare l’andamento di una gara, penso che la qualità dei singoli sia importante ma ancor di più lo è il gruppo. Non so perciò fino a che punto la scelta di Ferguson di lasciare in panchina gente come Rooney, Cristiano Ronaldo e Scholes, sia legata alle assenze della Roma e di Totti in particolare. Da un lato posso pensare che sia stata una scelta dettata da un atteggiamento presuntuoso, dall’altro credo che abbia influito anche il turn-over in vista del delicato match che attende il Manchester sabato prossimo in campionato.Ieri sera abbiamo assistito ad un arbitraggio ottimo. Lei che ne pensa di questo gigante norvegese Øvrebø? Penso che sia da giudicare sempre il singolo arbitro, senza fare distinzioni di nazionalità. Anche in alcune gare internazionali abbiamo avuto arbitraggi infelici. Quindi non bisogna mettersi a dire se siano migliori gli arbitri stranieri o gli italiani. E’ invece corretto dire che quello di ieri sera è stato un buonissimo arbitraggio.Un’ultima domanda per lei Martino. Ora ci attende il difficile match contro l’Udinese. Crede che la Roma incontrerà le stesse insidie della gara contro il Genoa? Credo che sulla carta sia difficile trovare similitudini tra le due partite e non solo per la banalità che ogni gara fa storia a sé. Diciamo che l’Udinese ha ancora uno spiraglio per agganciare il treno per la Champions, ma sicuramente sarà molto più rilassata della Roma. D’altronde l’Udinese ha già raccolto gli applausi della propria piazza, che non è esigente come molte altre.
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