Sono questi i giorni dello sconforto e dell’abbattimento. Giorni in cui verrebbe voglia di lasciarsi andare al più facile vittimismo o al più insensato fatalismo.Ma siamo sicuri che sia la via migliore? Facciamo due conti.La Roma ieri sera ha giocato l’andata dei quarti di finale di Champions League contro il Manchester United, accreditata come la squadra più forte al momento. Pur priva di 3 pedine di un “certo” peso (Totti, Juan, Perrotta), ha fatto la partita, è andata più vicina al gol del Manchester e ha ridotto le sfuriate dei Red Devils. Ne è venuto fuori uno 0-2 spietato e immeritato alla fine dei conti. Ma sono le grandissime squadre, come il Manchester di oggi, a ottenere il massimo col minimo sforzo. Di fronte a compagini di questa forza assoluta non sarebbe un dramma uscire (a patto che al ritorno Totti & co. si facciano valere come all’andata), non sarebbe un passo indietro. Il progetto Spalletti, iniziato 3 anni fa, è in piena fase evolutiva. Perché una squadra come la Roma, che per il secondo anno consecutivo è tra le prime 8 in Europa e se la gioca con la squadra migliore del lotto, è indiscutibilmente una realtà di spicco e in piena ascesa. Non sarà oggi il giorno più adatto per dire certe cose, ma la Roma c’è. E’ viva. E soprattutto la stagione non è finita.Se, come molto probabilmente accadrà, la Roma mercoledì prossimo sarà fuori dalla Champions, avrà la possibilità di dare tutto in Campionato nelle ultime 6 giornate disponibili. L’Inter non appare la squadra irresistibile del 2007. Non corre, ma passeggia. Il divario è ampio, è vero, e le gare a disposizione poche. Ma se la Roma sarà sgombra, soprattutto psicologicamente, dall’onore/onere Champions, potrà preparare le partite settimanalmente, come fossero finali. E l’Inter di questi tempi non sembra in grado di vincere tutte 7 partite di fila. Per questo la gara di sabato alle 18 contro il Genoa deve vedere una Roma in campo col piglio e la carica della squadra convinta di compiere l’impresa. Non è tempo di giudizi conclusivi, né di polemiche sulla singola partita (come per altro ieri sotto di 2 reti, il tifoso giallorosso ha capito benissimo acclamando gli 11 in campo). E’ il momento di dare il fritto da qui al 18 maggio. Senza considerare che c’è un ingresso in finale di Coppa Italia che la Roma anche quest’anno si è guadagnato. E per la storia e il palmares della Roma non è poco. Non siamo né il Real Madrid, né il Milan, né il Manchester United, per i quali essere ai vertici è la normalità. Siamo (e fieri di esserlo) l’a.s. Roma e nella nostra storia stazionare nei quartieri nobili dell’elite del calcio nazionale e internazionale non è la normalità.
Ritorno solo per amore: Juan Cuadrado ha deciso di farlo. Firma un anno di contratto.…
Nuova tragedia a Firenze: terribile schianto in auto per un idolo dei tifosi. La notizia,…
Dopo una carriera gloriosa, questa vecchia conoscenza della Juve si è ridotta a vendere formaggi…
La FIGC ha deciso di richiamare a Coverciano un altro vecchio ct azzurro, ma non…
Da annotare anche ieri i soliti, ingiustificati, cori di contestazione di una parte dello stadio…
Il mercato della Roma inevitabilmente si complica. Nella giornata in cui la stampa russa vociferava…